lunedì 17 marzo 2014

Grugni e crespigne

Competenza: esplora e sperimenta la flora del territorio di riferimento.
Conoscenze: concetto di biodiversità floristica.
Abilità: classifica le piante secondo criteri assegnati.



Domenica 16 marzo, a SERRA DE' CONTI, nell'ambito della manifestazione "grugni e crespigne, le erbe  nella cucina delle monache", si è svolta una passeggiata didattica all'aperto.
I percorsi sono stati differenziati, uno per adulti, guidato dal professor Fabio Taffetani ed uno per famiglie con bambini, guidato da me e da Roberta Gasparri.


Il professor Fabio Taffetani e il sindaco Arduino Tassi
impegnati nel riconoscimento e nella raccolta delle erbe.
Roberta Gasparri e il gruppo delle famiglie con bambini.


I bambini hanno avuto a disposizione un prato ricco di erbe spontanee e sono stati invitati ad osservare e raccogliere fiori e foglie diversi per collezionarli su cartoncini con scotch bi-adesivo.


Anche i più piccoli si sono lasciati coinvolgere con entusiasmo.


La grande varietà di fiori e di foglie ha catturato l'interesse non solo dei bambini, ma anche degli adulti.

Roberta risponde alle domande dei bambini e dice i nomi delle piante.




I fiori collezionati sono stati:

Ranunculus ficaria


Bellevalia romana

Tussilago farfara

Veronica persica

Trifolium pratense

Euphorbia elioscopia

Le foglie con le forme più curiose sono state:


Plantago lanceolata (Orecchie di lepre)

Daucus carota (Carota selvatica)

Potentilla reptans (Cinque foglie comune)

Arum italicum (Calla selvatica)

La fantasia dei bambini si è scatenata nella descrizione della forma della foglia dell'Arum italicum: "assomiglia ad un aereo, alla Tour Eiffel, ad un corpo senza braccia e gambe, ad un grattacielo, ad un elefante"......


Una pigna ritrovata sul prato ed i pini visibili solo in lontananza hanno fatto discutere e riflettere sul "mistero" di come la pigna sia arrivata lì.




Un soffione di Tussilago è stata l'occasione per riflettere sulla disseminazione fatta dal vento:


Con la lente d'ingrandimento i bambini hanno osservato i fiori di una Rosacea, il Prunus spinosa, hanno contato il numero dei petali, osservato le antere piene di polline, messo in evidenza il pistillo:



Infine saluti per tutti e un caro arrivederci alla prossima occasione!


domenica 2 marzo 2014

"Non terra ma suoli", scuola primaria

Il modulo didattico "Non terra ma suoli" dell'Unità di apprendimento "Le piante: a ciascuna il suo ambiente"è stato proposto nelle seguenti classi di scuola primaria:


classe quarta di Pianello di Ostra, nel giorno 30 gennaio 2014;

classi quarta A e quarta B di Ostra, nel giorno 11 febbraio 2014;

classe quarta di Barbara, il 13 febbraio 2014;

classe quarta A e quarta a tempo prolungato di Offida, il 17 febbraio 2014;

classe quarta di Castelleone di Suasa, il 18 febbraio 2014;

classe terza A di Ostra Vetere, il 18 febbraio 2014;                                    

classi quinta A e B dell'Istituto Mercantini di Senigalliavenerdì 28 febbraio 2014. 

Infine, "Non terra ma suoli" è stato anche a Corinaldo, il giorno 14 marzo 2014.

Complessivamente, gli alunni di scuola primaria coinvolti nella sperimentazione di questo modulo sono stati 212.


Tutti hanno compilato o compileranno una scheda del tipo vero/falso prima dell'attività svolta in classe e al termine della stessa, per consentire di valutare statisticamente l'efficacia dell'intervento didattico. Il risultato sarà condiviso al termine dell'anno scolastico, in sede opportuna.


La prima attività del modulo mira a creare interesse e a riflettere sul perché sia importante studiare il suolo per apprezzare, poi, la biodiversità degli ecosistemi vegetali. 


Vengono mostrate le due immagini che seguono e i ragazzi, in gruppo, discutono su quale immagine preferiscano; condividono la scelta; argomentano e scrivono tre motivazioni. Infine, un portavoce per ciascun gruppo condivide con la classe le scelte fatte.

Immagine N 1
Immagine N 2 

Molto interessante è stato il fatto che alcuni gruppi di alunni, di diverse scuole, abbiano preferito l'immagine N 1 perché, hanno detto, dà un senso di libertà e di pulito. Hanno poi aggiunto che la vista del sottosuolo dà un certo fastidio. 

 

Più frequente è stata la scelta dell'immagine N 2, probabilmente perché gli alunni hanno fatto riferimento alle conoscenze già acquisite ed hanno intuito l'importanza della funzione delle radici. 


Una minoranza, preziosa per la discussione, ha sottolineato la completezza dell'immagine N 2 per la presenza anche del suolo e, quindi, hanno evidenziato la relazione suolo-pianta.



Alunni della quarta primaria di Barbara
 che discutono in gruppo e scrivono le motivazioni per la loro scelta.

In sostanza, le argomentazioni degli alunni delle diverse classi sono state riconducibili alle seguenti :
  • preferiamo l'immagine 2 perché mette in evidenze le radici che sono importanti per la vita della pianta;
  • preferiamo l'immagine 2 perché mette in evidenza sia le radici sia il suolo, che sono importanti per la vita della pianta;
  • preferiamo l'immagine 1 perché il sottosuolo costituisce un ignoto che ci crea preoccupazione.

Il lavoro dei singoli gruppi viene condiviso


Dopo questa prima attività, che potrebbe essere definita di "engagement", secondo quanto previsto dalla metodologia IBSE, gli alunni partecipano ad una fase di "explain" tramite il commento guidato dall'insegnante di alcune diapositive riguardanti la composizione del suolo e la relazione suolo-pianta.


Gli alunni comprendono che esistono suoli di composizione diversa, che rendono più o meno disponibili aria, acqua e nutrienti per le piante.

A questo punto gli alunni sono pronti per la fase di "explore"!


Questa consiste nell'uso di schede che guidano gli alunni nell'osservazione di 4 campioni di suolo di diversa composizione, al fine di indagare e rilevare indizi che permettano la definizione qualitativa della loro composizione.


Gli indizi sono il colore, l'odore, la plasticità....e non solo.

I campioni utilizzati sono: argilla, sabbia, suolo agricolo e suolo del sottobosco.


Alunni della quarta primaria di Ostra
 che analizzano i suoli per definirne il colore, la consistenza, la presenza di residui vegetali.
Gli alunni scoprono che il suolo può avere diversi colori,
utilizzando una scheda che prende spunto dalle tavole Munsell dei pedologi.

Le alunne della quarta primaria di Ostra
 testano la plasticità dei suoli a loro assegnati.
Anche le alunne della quinta di Senigallia sono molto impegnate.

Se con il suolo inumidito si riesce a formare un bastoncino e/o un anello più o meno tornito, si ottengono informazioni sulla sua composizione argillosa o sabbiosa. 


Forme ottenute dai ragazzi di Barbara con un suolo molto argilloso
 

I ragazzi di Ostra non sottovalutano affatto l'importanza della raccolta dei dati!

E i ragazzi di Senigallia non sono da meno!


La manipolazione mette in risalto le caratteristiche dei diversi suoli.

L'argilla rimane appiccicata alle mani e al tatto risulta liscia, mentre la sabbia gratta sulla pelle. I suoli con composizione mista, inumiditi e passati tra i polpastrelli, fanno sentire la presenza di granelli di sabbia.


Ad ogni classe sono stati lasciati 4 vasetti con diversi suoli ( argilla, sabbia, suolo agricolo e suolo ricco di humus) e semi di fagiolo cannellino nano, per verificare con l'esperienza diretta l' influenza del diverso suolo sulla crescita delle piantine. L'osservazione guidata consentirà di osservare anche il diverso comportamento dei suoli rispetto all'acqua e di avviare la fase di "elaborate".



Leggi il  post dedicato al lavoro svolto dalla scuola primaria di Pianello di Ostra e scarica i relativi sussidi didattici.