venerdì 24 gennaio 2014

Passeggiata tra Cingoli e il lago di Castreccioni

Competenza: legge il paesaggio come mosaico di ecosistemi.
Abilità: riconosce la fisionomia della costituente vegetale e la mette in relazione con le caratteristiche ecologiche dell'ambiente.   
   

Itinerario semplice, con dislivello complessivo inferiore a 200 metri.  Si parte dal tiro a segno di Cingoli, si passa vicino ai ruderi di San Bonfilio, si cammina lungo le pendici del Monte Nero fino ai lembi del lago di Castreccioni e.... ritorno.

La prima parte della passeggiata si sviluppa in direzione sud, con versante esposto ad ovest. 
L'esposizione geografica di questa parte dell'itinerario e il substrato calcareo della dorsale di Cingoli hanno selezionato specie tipiche mediterranee, xerofile, come il leccio e il ginepro rosso. Abbondante anche la rampicante stracciabraghe:
Quercus ilex (Leccio)


Juniperus oxycedrus (Ginepro rosso)
Smilax aspera (Stracciabraghe)

Dopo poco, all'altezza di una linea di impluvio, il tratturo svolta verso ovest e il versante del monte risulta esposto a nord/nord-ovest. Qui l'ambiente è più umido e la vegetazione cambia: testimone del cambiamento è la presenza dell'elleboro, delle felci, del sambuco, tutte specie che amano ambienti umidi e/o ombrosi.

Linea d'impluvio

Phyllitis scolopendrium (Lingua cervina)

Dryopteris filix mas (Felce maschio)

Helleborus foetidus (Elleboro puzzolente)

Del fiore di Elleboro aggiungo due belle foto macro di Alessandro Marovelli:




Si arriva dunque alla chiesa di San Bonfilio:



La passeggiata continua sul versante nord-ovest del Monte Nero, in mezzo a boschi misti di latifoglie, in cui predominano Carpino, Acero e Roverella.



Molto diffuse lungo il percorso le seguenti specie:


Rubia peregrina(Robbia selvatica)ed Ilex aquifolium (Agrifoglio)

Ilex aquifolium con frutti



Ruscus hypoglossum (Pungitopo maggiore).
 Hepatica nobilis, foglia trilobata.
 Hepatica nobilis, fiore.
Arrivati alla zona panoramica sul lago di Castreccioni, di nuovo l'esposizione sud-ovest favorisce  le specie mediterranee con prevalenza di leccio:

Lungo il percorso abbiamo incontrato anche noccioli in fiore:


Corylus avellana in fiore, con amenti maschili penduli giallognoli e gemma fiorale femminile rosa.


Infine un saluto ai miei compagni di viaggio:



Ciclo vitale del grano, parte 4

Competenza: esplora e sperimenta la flora.

Conoscenza: il ciclo vitale delle piante.

Abilità: sa allestire un erbario.



Ricordate? Abbiamo già fatto tre prelievi dal campo di grano delle colline di Ostra: il 1.12.2013, il 16.12.2013 e il 6.01.2014. La proposta iniziale era stata di mettere ad essiccare le piantine prelevate per allestire un erbario tematico. Ecco i primi risultati:

Piantine di grano, essiccate e fissate con spille su foglio A3
I fogli dell'erbario possono essere conservati per lungo tempo e costituiscono un sussidio didattico molto utile, a disposizione in qualsiasi periodo dell'anno. Di solito la  preparazione di un erbario coinvolge ed entusiasma molto gli alunni.

E' disponibile on-line  "Herbaria" del professor Fabio Taffetani del Dipartimento 3A dell'Università Politecnica delle Marche, dove troverete tutte le informazioni utili sugli erbari e sulle modalità per la loro preparazione.


Guardate le seguenti foto del "nostro"campo di grano:
1.12.2013

23.01.2014  
Dopo circa due mesi il campo di grano appare più uniforme e di un verde molto più intenso,
perché le piantine si stanno moltiplicando per accestimento e quindi sono più fitte,
 si sono addirittura triplicate.

Infatti nell'ultimo prelievo i culmi (fusti) erano 2,

 ora sono 3:


6.01.2014, due culmi

23.01.2014, tre culmi

 Che meraviglia!


lunedì 6 gennaio 2014

Ciclo vitale del grano, parte 3

Competenza: esplora e sperimenta la flora.
Conoscenza: il ciclo vitale delle piante.

Ricordate il nostro campo di grano? L'ultima volta che abbiamo fotografato le piantine era il 16 dicembre 2013.
Guardate quali importanti trasformazioni! 
16 dicembre 2013

6 gennaio 2014

  1. Il culmo (fusto) principale della pianta ha sviluppato la terza fogliolina.
  2. Dal culmo principale si è sviluppato un secondo culmo e presto altri se ne formeranno. E' iniziata la fase di accestimento, che darà origine ad un cespo di piantine.
Nei 20 giorni trascorsi le piantine di grano non si sono sviluppate in altezza, ma hanno iniziato un importante processo di moltiplicazione.